Le fonti d’informazione ci bombardano quotidianamente di diete e consigli che spesso, più che favorire il nostro benessere, giovano alle tasche delle industrie alimentari e farmaceutiche.
La gente continua ad ammalarsi e condizioni patologiche quali l’obesità, il diabete e l’ipertensione, solo per citarne alcune, sono in progressivo aumento. Tra le cause principali c’è il cibo.
“Fate che il cibo sia la vostra migliore medicina e che la vostra medicina sia il cibo”. (Ippocrate)
Alimentarsi è un atto che che l’uomo compie ogni giorno senza considerare i principi di una alimentazione sana ed equilibrata, sottovalutando qualità, quantità e combinazioni alimentari.
Alimentarsi vuol dire introdurre nel nostro corpo uno o più alimenti per soddisfare il proprio fabbisogno e lo stimolo della fame.
“Oggi ho mangiato bene non è sinonimo di essersi nutriti in modo corretto.”
Quasi tutti conoscono i cibi più calorici, ma ben pochi sanno che:
• nutrirsi significa introdurre la giusta quantità di PROTEINE, CARBOIDRATI, LIPIDI, FIBRE, VITAMINE, SALI MINERALI e ACQUA, per provvedere al bisogno plastico, energetico, di regolazione e protezione del nostro corpo;
• nutrirsi vuol dire assumere alimenti compatibili con il nostro organismo, che cambiano da persona a persona.
“Non posso fare il pieno di benzina quando il motore funziona a gasolio.”
L’alimento è estraneo al nostro corpo. Noi incorporiamo i principi chimici, fisici e le “memorie” dell’alimento. Molte persone pensano che l’alimento sia parte integrante del nostro corpo e che possa causare danni solo in caso di alterazioni dovute ad agenti patogeni (microorganismi) o in presenza di sostanze tossiche.
Mangiare è un’azione paragonabile all’assunzione di un farmaco, dal momento che ogni sostanza estranea determina delle reazioni di accomodamento del nostro organismo, con sintesi di enzimi, ormoni e sostanze atte a rendere “l’intruso” compatibile al nostro sistema organico.
Ogni giorno migliaia di persone lamentano problemi dopo i pasti. Questi disturbi possono essere di lieve entità come gonfiori o sonnolenza, ma possono anche rappresentare i primi segnali di quelle che in futuro possono risultare gravi patologie.
Non bisogna trascurare, infine, che l’alimento subisce ogni anno modifiche nella sua struttura biochimica ad opera dell’ambiente, delle nuove tecnologie e delle frodi alimentari.
“Le modifiche degli alimenti alterano lo stato di equilibrio dell’organismo e possono essere causa di malesseri più o meno gravi.”
Da qui il ruolo del Biologo Nutrizionista quale professionista esperto e attento, capace di offrire le proprie conoscenze al servizio delle persone, al fine di guidarle ad uno stato di salute e benessere ottimali (o accettabili in caso di malattia) attraverso la consapevolezza delle scelte alimentari quotidiane.
Il biologo nutrizionista, infine, oltre a fornire consulenze e ad elaborare diete personalizzate, si occupa di organizzare e condurre incontri educativi di informazione e divulgazione relativi alla corretta alimentazione, anche al fine di prevenire l’insorgenza di malattie causate da un’alimentazione scorretta.